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PRIMORDI

La riscoperta della raccolta del Paleolitico francese del Museo Civico di Modena
A cura di Marta Arzarello - Università di Ferrara e Cristiana Zanasi - Museo Civico di Modena
15 maggio 2021 – 19 giugno 2022

Modena, Museo Civico
Ingresso gratuito
La raccolta, costituita da strumenti in pietra del tutto simili a quelli scoperti nel 1850 dal pioniere degli studi preistorici Boucher de Perthes, è stata “riscoperta” grazie alle più moderne tecnologie di indagine e valorizzata in un’esposizione che coniuga la dimensione ottocentesca della ricerca a quella contemporanea.
Nell’anno del 150° del Museo Civico, il titolo “Primordi” evoca molteplici richiami alle origini: le origini dell’uomo, le origini della Preistoria come disciplina scientifica, le origini di musei, come quello di Modena, la cui fondazione ricevette un impulso fondamentale proprio dai dibattiti sull'antichità dell’uomo.

 

Il progetto di studio e valorizzazione della collezione si inserisce nel solco della riscoperta di raccolte di formazione ottocentesca conservate nei depositi.  Dopo la “riscoperta” della raccolta egiziana, è ora la volta di una collezione di manufatti paleolitici in selce provenienti dalla valle della Somme, in Francia. Anche in questa occasione lo studio archeologico dei reperti, affidato a Marta Arzarello del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, è stato affiancato dalle ricerche sulle modalità di formazione di una raccolta dal valore fortemente evocativo.
Fu infatti il pioniere degli studi preistorici Boucher de Perthes a raccogliere per primo nella valle della Somme, a metà dell’800, numerosi manufatti del tutto simili a quelli della raccolta modenese e ad associarli a resti paleontologici. Questa ed altre scoperte diedero l’avvio agli studi di Preistoria in Europa ed ebbero grande rilievo nel dibattito fra creazionisti ed evoluzionisti che contribuì alla nascita della Preistoria come disciplina scientifica e alla fondazione di musei come quello di Modena, che proprio quest’anno celebra il 150° anniversario.

 

 

 


 

Uno degli aspetti più curiosi e innovativi della mostra è il riferimento, evocato da un filmato introduttivo, agli stereotipi che da sempre accompagnano la percezione del periodo più antico dell’umanità. Fra questi il più noto è l’immagine lineare dell’evoluzione, da tempo soppiantata da una visione scientificamente aggiornata e nota con la definizione di “bush”, cespuglio, mutuata dall'ambiente naturale.

Per offrire un contributo al contempo corretto, suggestivo e concreto alla conoscenza delle origini dell’uomo, ovvero dei Primordi, le curatrici della mostra hanno affidato a uno sguardo esterno all'ambito disciplinare la realizzazione di un’opera d’arte che rappresenti questa nuova visione. L’opera è stata creata dall'artista Alice Padovani, che, attraverso un dialogo virtuoso fra scienza e arte, ha dato forma al nostro più antico passato.

GUARDA IL VIDEO INTRODUTTIVO - Gli stereotipi della preistoria


 

 

 

 L’ultima parte della mostra è dedicata a quell'insieme di gesti tecnologici che per centinaia di migliaia di anni hanno accompagnato la produzione un manufatto iconico della preistoria, noto tradizionalmente con il nome di amigdala, ma più correttamente definito”bifacciale”: un video mostra l’intero processo produttivo a partire da un blocco di selce e una installazione dà conto della dispersione di schegge generata nel corso del processo stesso. Una serie di postazioni attrezzate consentono al pubblico di sperimentare in sicurezza le proprietà taglienti della selce su diverse tipologie di materiali.

GUARDA I VIDEO:
- Riproduzione della catena operativa di un bifacciale
Documentazione RTI (Reflectance Transformation Imaging) della riproduzione di un bifacciale

L’allestimento coniuga dimensione ottocentesca e contemporanea intrecciando ad una grande vetrina ispirata all'arredo originario di fine Ottocento, preservata e riproposta con criteri espositivi aggiornati, video, apparati multimediali, istallazioni e l’opera dell’artista modenese  Alice Padovani.

 

 

   
 
 

Orari di apertura della mostra
Aperta dal martedì al venerdì ore 9 - 12; sabato, domenica e festivi ore 10 - 19.
Ingresso gratuito
Info e prenotazioni: tel. 059 203 3125 – palazzo.musei@comune.modena.it

SCARICA IL DEPLIANT (PDF)

Il catalogo a cura di Marta Arzarello e Cristiana Zanasi è in vendita presso Infopoint del Palazzo dei Musei (costo 24 €)