Il microscopio composto di Sante Fattori
Modena 1768-1819
Sante Fattori, medico ed anatomista, aveva studiato all'Università di Pavia con Scarpa ed insegnò a lungo in quella Università. Particolarmente interessato alle scienze fisiche, era un buon esperto di strumentazioni scientifiche. Il microscopio composto (fine sec. XVIII-inizi XIX), esposto in vetrina, è costituito da un supporto di base in legno a 4 piedini su cui è montato un banco ottico d'ottone. Sul banco ottico sono montati una piastra in ottone, utilizzabile come portaoggetti o per l'illuminazione dei preparati, un sostegno in ottone, attualmente vuoto, uno specchio illuminatore, orientabile mediante forcella e la cassetta in legno portaottiche che è sorretta da un piede in ottone, per l'orientamento e lo spostamento longitudinale sul banco ottico grazie ad una slitta con comando a vite per la messa a fuoco. Lo specchio illuminatore è realizzato mediante una fusione metallica in rame e stagno, lavorata otticamente su una sola superficie. La cassetta portaottiche in legno presenta superiormente due aperture di accesso per le due lenti convergenti che compongono il sistema ottico e una ulteriore apertura per l'inserimento del diaframma. All'estremo opposto è presente un tubo oculare in legno di ebano, attualmente, però, privo di elementi ottici; a destra dell'oculare, è montato un tubo di ottone a cannocchiale completamente vuoto, di cui, per ora, non si è riusciti a capire la destinazione. Sulla base delle caratteristiche tecniche dello strumento e delle notizie biografiche sul suo autore e progettista, Sante Fattori, si può ritenere che questo strumento sia stato realizzato attorno alla fine del '700 o ai primi dell' '800.
L'importanza storica del microscopio è notevole: si tratta di uno dei pochi esemplari noti sopravvissuti della produzione di Sante Fattori. Il suo significato culturale è ancora più alto in quanto lo strumento può costituire l'elemento di transizione e di continuità tra l'opera dei Selva, gli ottici veneziani di cui il Museo Civico di Modena possiede un notevole telescopio gregoriano, e l'opera di quello che forse si deve considerare l'allievo più famoso di Fattori: Giovan Battista Amici.
