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Sezioni

Ceramiche e vetri

L'arte di mettere in tavola

La sala espone ceramiche provenienti dal territorio emerse durante scavi e ristrutturazioni, o disponibili sul mercato, ma anche da importanti donazioni che hanno arricchito soprattutto il gruppo di maioliche.
Un gruppo di ceramiche graffite (scodelle, piattelli, fiasche, boccali) documenta la produzione delle botteghe modenesi dalla fine del Quattrocento a tutto il Settecento; a queste si affianca una discreta campionatura di maioliche italiane dei secoli XV-XVIII riconducibili a fabbriche faentine, venete, lombarde, liguri e umbre. Forme e motivi decorativi della produzione ceramica nel ducato estense, dalla metà del XVIII alla seconda metà del XIX secolo, sono rappresentati da un gruppo di maioliche e terraglie uscite dalle manifatture di Sassuolo: Dallari (1756-1835), Ferrari Moreni (1836-1853) e Rubbiani (1853-1911).

Tra i vetri soffiati e i cristalli molati si segnala un nucleo di esemplari veneziani e muranesi databili tra la fine del XVI e gli inizi del XVIII secolo, provenienti in parte dal Gabinetto di Fisica dell'Università di Modena. Un gruppo di vasetti, bicchieri, ampolle e bottiglie usate per conservare l'aceto balsamico, documenta una produzione modenese tra XVIII e XIX secolo affine ad altre realtà europee.

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