Il Lapidario Romano del Museo Civico
Le storie dei Mutinenses
Fine I secolo a.C. - inizi II secolo d.C.
La sezione romana del Museo è arricchita dalle testimonianze monumentali delle necropoli di Mutina venute in luce dal secondo dopoguerra ad oggi ed esposte al piano terra del Palazzo dei Musei. I monumenti attestano la ricchezza raggiunta da Mutina e, attraverso i messaggi tramandati dalle epigrafi, forniscono un affresco sul variegato tessuto sociale della città.
L’esposizione è organizzata per nuclei topografici riferibili alle necropoli di età tardo repubblicana e imperiale che si svilupparono lungo le principali strade di accesso alla città, che si configuravano come vere e proprie vie sepolcrali. Particolarmente rilevanti sono le testimonianze relative alle aree sepolcrali che si estendevano lungo la via Emilia a est della città, come la monumentale ara funeraria di Vetilia Egloge, databile al I secolo d.C. Colpisce l'imponenza del monumento (rinvenuto nel 2007), costruito con più blocchi di pietra calcarea che, sovrapposti, raggiungono un'altezza di oltre quattro metri. Dalla stessa necropoli provengono anche lo straordinario fregio con corteo di divinità e mostri marini (metà I secolo a.C.), che originariamente faceva parte di un monumento a edicola, e l’ara del centurione Clodio (inizi I secolo d.C.), completa di recinto funerario.
Il Percorso sonoro di visita al Lapidario Romano
Visita virtuale al Lapidario del Museo Civico (riprese F. Annovi)
Oltre ai materiali esposti, si conservano nei depositi raccolte da scavi archeologici recenti, in corso di studio, e nuclei di reperti ottocenteschi provenienti dal territorio provinciale ed extraprovinciale, che vengono progressivamente riscoperti e valorizzati.