Terrecotte architettoniche | Architectural Terracotte
La terracotta è stata largamente utilizzata nell'architettura sin dall'antichità. In epoca romana l'uso dei laterizi decorativi a rilievo o a traforo è caratteristico soprattutto dell'edilizia civile e raggiunge risultati di grande qualità. La crisi politica ed economica dell'Alto Medioevo porta alla decadenza di questa forma di artigianato che solo con il fiorire del romanico mostra timidi sintomi di ripresa. La rinascita e lo sviluppo dell'ornamentazione architettonica in cotto avvengono intorno alla metà del XIII secolo quando questa prassi decorativa si afferma soprattutto in area padana dove l'uso della terracotta in sostituzione di materiali più pregiati difficili da reperire diviene una caratteristica dominante dell'architettura. L'avvento del Rinascimento coincide con il momento di maggior splendore della terracotta architettonica, pienamente integrata al tessuto costruttivo degli edifici, mentre nel periodo barocco essa cede il passo allo stucco per essere poi recuperata nell'Ottocento al servizio sia dell'architettura eclettica, che dei numerosi interventi di restauro rivolti al ripristino di monumenti medievali e rinascimentali. Anche Modena conserva esempi attestanti l'esistenza di una produzione locale particolarmente fiorente tra gli ultimi decenni del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento. Al 1524-25 datano le cornici esterne della distrutta chiesa dei Santi Filippo e Giacomo e dell'Oratorio di San Lazzaro, al 1530 la decorazione della facciata della chiesa di San Pietro, mentre tra il 1530 e il 1550 si collocano i cornicioni degli antichi palazzi Fogliani, Torti e Fontana. Palazzi che sullo scorcio dell'Ottocento furono restaurati e presi a modello ideale per la progettazione di edifici in stile come i palazzi Agazzotti, Maestri e Valenti.
Tecnica e ornato
Il decoro è ottenuto mediante l'assemblaggio di elementi modulari, formelle o mattoni, prodotti serialmente pressando l'argilla in stampi. Estratto dallo stampo il rilievo viene rifinito a stecca e lasciato ad essiccare prima di essere posto in forno per la cottura. Al termine della posa in opera sulla parete il fregio decorativo viene ricoperto da un intonachino molto sottile, allo scopo di proteggerlo dagli agenti atmosferici, e in certi casi dipinto. Accanto al più diffuso colore rosso compaiono anche policromie che evidenziano le qualità plastiche del rilievo, lo simulano su superfici lisce o imitano materiali più pregiati come il marmo e la pietra.
La modularità degli elementi rende questo sistema decorativo adattabile ad esigenze diversificate. Nel decoro di gusto gotico prevalgono motivi naturalistici, come tralci vegetali e sequenze di foglie, mentre il Rinascimento, attingendo alla cultura classica, introduce nuovi motivi come ovuli, perline, fuseruole, dentelli, candelabre, figurazioni ispirate alla mitologia e alle grottesche. L'architettura eclettica dell'Ottocento recupera entrambi i repertori per la produzione sia di copie che di elaborazioni in stile, come mostrano gli esemplari esposti nella parete sopra l'ingresso.
Terracotta has been largely used in antiquity in architecture. The Romans used bricks with decorative reliefs and perforations especially in civil constructions and reached very high quality results. The economic and political crisis that occurred in the early Middle Ages caused the decadence of this craft, whic managed to timidly rise again only with the blooming of the Romanesque. Ornamental architectural terracotta found new popularity around mid-13 th century, especially in the area of the Po valeey, where terracotta was used instead of more precious materials, which were also more difficult to find. With the Renaissance, this craft reached its apex and was full integrated in the standard building procedures. During the Baroque, stucco quickly sorpassed it, yet architecture went back to terracotta in 19 tha century not only for its most ecletic productions, but also for the restoration of medieval and renaissance monuments.
Technique and ornaments
The decorations are obtained by assembling different modular pieces together, such as bricks or tiles, produced serially by pressing the clay inside the moulds. The relief, having been removed from the mould, is perfected with the use of a stick and then left to dry before putting it in the oven.
After the positioning on the buiding, the ornamental frieze is covered with a thin layer of plaster, which serves as protection from weather conditions, and it is sometimes painted as well. Red is the most frequent colour, yet it is possible to see polychrome terracotta, a choice which highlights the plasticity of the relief, simulate three-dimensionality on a flat surface and imitate precious materals like marble or stone. The modularity of the materials employed makes this decorative system versatile and suitable for different architectural needs. Gothic ornaments are mainly naturalistic, with vine branches and leaf sequences, whilst the Renaissances privileges new motifs, such as egg and dart shapes beads, spindle whorl beads, dentils, candelabra-like scrollwork, figures inspired by mythology and by grotesques. 19 th-century ecletic architecture used both decorative repertoires in order to copy them or process them in order to reach new styles.
