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La piletta wiligemlica | The Wiligelmo Stoup

Prima metà sec. XII, marmo
Entrata nelle raccolte civiche grazie alla donazione del marchese Giuseppe Campori nel 1884, l'acquasantiera racconta La leggenda del patto tra il cavaliere e il diavolo. La narrazione si sviluppa su tre facce, poiché la quarta doveva in origine essere addossata a un muro. Sul lato sinistro si nota un personaggio inginocchiato che con la mano destra offre un anello a una figura demoniaca la quale allunga l'indice in segno di comando e afferra la mano sinistra dell'uomo, in quello che appare essere un patto col diavolo. Sul lato opposto un'altra scena demoniaca: due cavalieri suonano il corno cavalcando rispettivamente un grifo alato e un leone, in mezzo a una fitta boscaglia, che nella cultura del XII secolo indica il luogo della perdizione e della prova. Sul lato principale appare invece un rituale più facilmente identificabile: un sacerdote, con benedizionale e aspersorio, cosparge di acqua benedetta il personaggio di prima, inginocchiato nell'atto di fare il segno della croce. La stessa piletta modenese è rappresentata all'interno di questa scena di esorcismo, poggiata su una piccola colonna scanalata. Lette in sequenza le tre scene mostrano quindi al fedele la funzione dell'acqua benedetta e dei riti a essa connessi e il percorso e il percorso di ravvedimento dell'uomo, dapprima caduto nel peccato e riportato quindi sulla retta via dalla Chiesa e dai suoi rappresentanti. La resa degli abiti e la vivacità della narrazione avvicinano la piccola acquasantiera alle sculture della Porta dei Principi del Duomo di Modena, eseguite da artisti vicini a Wiligelmo, lo scultore più importante che lavorò nella Cattedrale modenese.

 

The Wiligelmo Stoup
This stoup made its way into the museum collection thanks to the donation of the marquis Giuseppe Campori in 1884. The reliefs tell the tale of the pact between the knight and the Devil, and are developed on three sides, since the fourth had to be pushed against the wall. On the left it is possible to identify the figure of a man knelling down, offering a ring with his right hand to a demonic figure; the devil is sticking its index finger up, as a sign of command, and grabbing the man's left hand in his, symbol of the pact between the two. On the opposite sidewe can spot another demonic scene: two knights are blowing the horn, while riding respectively a winged griphon and a lion in the middle of a thick forest, a symbol of perdition and of spiritual trial in the culture of XII century. The frontal side, on the contrary, shows a more easily identifiable ritual : a priest is sprinkling holy water, using the typical asperser, on the same knight seen in the demonic pact scene, who is now kneeling and making the sign of the cross. This very stoup is represented in this scene of exorcism, leaning against a small, fluted column. The narrative of the scenes, if read in order, shows the function of holy water and of the rituals connected to it in the human redemption in this case, the sinner is saved by the Church and its representatives through the act of blessing. The rendering of the clothes and the animated narrative help put this small stoup alongside the big sculptures on the Porta dei Principi and the Duomo of Modena, carved by artists definitely close in style to Wiligelmo, the very famous sculptor who contributed largely to the sculptures of the Duomo.