L’Etruria padana | The Etruria of the Po Valley
VI – IV secolo a.C.
A partire dal VI secolo a.C. cominciano a delinearsi i tratti di un sistema politico ed economico organizzato che vede probabilmente Felsina (Bologna) nel ruolo di capoluogo, Spina come porto aperto ai traffici verso la Grecia, Marzabotto e Mantova come avamposti rispettivamente verso sud e verso nord. In questo quadro si sviluppa un tessuto insediativo basato su una serie di centri minori e su una rete di capillare di fattorie.
Fra VI e V secolo a.C. il popolamento ad ovest di Felsina diventa più intenso e l’organizzazione del territorio si fa più sistematica, tanto da lasciare presupporre l’esistenza di un controllo economico e politico da parte di un centro a carattere urbano. La presenza della città etrusca di Modena non è stata fino ad ora archeologicamente documentata, anche se recentemente il ritrovamento nel Reggiano di un frammento di scodella che riporta un’iscrizione con il gentilizio MUTNA ha fornito la prima documentazione certa della sua esistenza..
La testimonianza più significativa del V secolo è costituita dai ritrovamenti della necropoli della Galassina di Castelvetro e del vicino podere Nosadella, fra le più importanti attestazioni di necropoli di questo periodo a ovest di Bologna. I raffinati corredi, costituiti anche da ceramica attica importata dalla Grecia, sono riferibili a membri di quell’aristocrazia etrusca che doveva governare questo piccolo centro, quasi sicuramente ubicato sulla rocca di Castelvetro, con funzione insieme agricola e strategica.
Nel IV secolo, periodo nel quale le fonti storiche collocano le prime invasioni celtiche, nel territorio modenese sono presenti sepolture con corredi ancora tipicamente etruschi, riferibili probabilmente a insediamenti “risparmiati” dalla penetrazione celtica e non a caso collocati in posizioni naturalmente difendibili.
VI – IV century BC
Starting from the VI century BC, the outline of an organised political and economic system which probably saw Felsina (Bologna) as its capital, Spina as a port open to trade with Greece, and with Marzabotto and Mantua respectively as northern and southern outposts started to emerge. Within this context, a fabric of settlements developed based on a series of minor centres and a capillary network of farms.
Between the VI and V century BC, the population to the west of Felsina began to grow, and the organisation of the territory became more systematic, to the point of indicating the existence of an economic and political control by a centre of an urban nature. The presence of the Etruscan city of Modena has not yet been archaeologically documented, although recently the discovery in the territory of Reggio Emilia of the fragment of a bowl bearing an inscription with the word MUTNA shows the first clear proof of its existence.
The most important testimony of the V century BC is given by the findings in the necropolis of Galassina of Castelvetro and those of the nearby Nosadella farm, among the most important exemplars of necropolises from this period west of Bologna. The refined grave goods, also including Attic ceramics imported from Greece, may be linked to members of that Etruscan aristocracy that must have governed this small centre, almost certainly situated on the Rocca of Castelvetro, with both an agricultural and a strategic role.
In the IV century BC, a period during which historical sources place the first Celtic invasions, in the territory of Modena there are burials with still typically Etruscan grave goods, probably referable to settlements ‘saved’ from the Celtic onslaught, and not by chance situated in naturally defendable positions.
