In mostra al Ringling Museum di Sarasota
In prestito dal Museo civico di Modena alla Florida per una mostra che, a partire da un ritratto che ne fece il Guercino (in esposizione), fa luce sul bolognese Fra’ Bonaventura Bisi (1601-1659), tra le figure più enigmatiche ed eccentriche del Barocco italiano. Il dipinto San Girolamo in preghiera di Lucio Massari (1539-1633) – che fu maestrodi Bonaventura – è infatti tra le oltre 40 opere in esposizione al Ringling Museum of Art di Sarasota, dal 14 ottobre al 7 gennaio 2024, dopo essere stato restaurato su finanziamento dello stesso museo americano, tra i più ricchi di opere barocche negli Stati Uniti. Guercino’s ‘Friar with a Gold Earring’: Fra Bonaventura Bisi, painter and art dealer è la mostra che intende omaggiare la figura poliedrica e misconosciuta del frate bolognese, allo stesso tempo pittore, incisore e mercante d’arte, con tanto di orecchino d’oro, come specifica il titolo dell’esibizione, riferendosi, a un ritratto realizzato dal Guercino (1591-1666).
Secondo il progetto di mostra, è proprio quest’opera, insieme alle altre in esposizione, tra cui, appunto, il dipinto del Massari, ad “accreditare” l’importanza di Bonaventura nella storia della cultura artistica italiana del Seicento, sia come raffinato incisore di miniature sia come mercante di opere per collezionisti, anche d’eccezione, come il duca Francesco I d’Este e suo figlio Alfonso IV di Modena. In particolare, Lucio Massari, figura di spicco della scuola bolognese dei Carracci prima, e del classicismo romano poi, fu il maestro del frate, avviandolo al tratto preciso e realista della composizione di cui il San Girolamo in preghiera è iconico esempio.
Il dipinto in prestito in Florida, che raffigura il santo inginocchiato a destra, con la mano al petto, lo sguardo sul crocifisso e un vasto paesaggio digradante verso il mare, è esposto solitamente nella sala che il Museo civico dedica alla collezione Carlo Sernicoli (sala in corso di ristrutturazione con riapertura prevista entro la fine dell’anno). Noto commercialista modenese, con la passione per l’arte, Sernicoli acquistò il San Girolamo proprio in America, nel 1987, in una delle celebri aste della Christie’s, a New York. Fino a ridosso di quella data l’opera veniva attribuita erroneamente al Domenichino, a testimonianza della sua raffinata resa classicista; fu poi lo storico dell’arte Daniele Benati a restituirne l’effettiva paternità a Lucio Massari.
Tra dipinti a olio, miniature a tempera su pergamena, e poi disegni, stampe, lavori in metallo e scritti d’epoca, la mostra “Guercino’s ‘Friar with a Gold Earring’: Fra Bonaventura Bisi, painter and art dealer” illustra tutta l’ampiezza dell’attività del frate francescano, che ebbe principalmente base nella chiesa di San Francesco a Bologna. I prestiti, provenienti da musei e collezioni private italiane e statunitensi, si aggiungono alle selezioni della ricca collezione permanente di arte barocca italiana del Ringling.
Foto: Lucio Massari, San Girolamo in preghiera, 1613-1615 ca., olio su tela. Collezione Sernicoli. Museo Civico di Modena